Mio padre
Quanto
ti ho amata, figlia mia
nel dolore e nel buio più totale,
nei giorni spensierati e lieti,
pochi.
nel dolore e nel buio più totale,
nei giorni spensierati e lieti,
pochi.
Quanto
ti ho amata figlia mia,
anche quando non lo sentivi e non lo capivi,
anche quando non eri d’accordo.
anche quando non lo sentivi e non lo capivi,
anche quando non eri d’accordo.
Non sono
stato perfetto,
questo no.
Ma quale padre lo è mai?
Quale madre?
Davvero ama, un genitore perfetto?
questo no.
Ma quale padre lo è mai?
Quale madre?
Davvero ama, un genitore perfetto?
La forza
delle mie imperfezioni non ti ha, forse, permesso di crescere?
Mi sei
mancata tanto nei lunghi periodi lontani,
a stento due parole al telefono.
Ma ti sentivo, eravamo vicini nell’animo.
a stento due parole al telefono.
Ma ti sentivo, eravamo vicini nell’animo.
E poi
silenzio.
Un lungo momento di silenzio,
rabbia,
un muro di enorme emotività.
Impossibile fare breccia.
Un lungo momento di silenzio,
rabbia,
un muro di enorme emotività.
Impossibile fare breccia.
Per poi
ritrovarti…
Perché una grande felicità deve essere compagna del dolore?
Ricordo
i miei ultimi giorni,
spaventato eppur felice,
le tue mani piccole nelle mie, tremule.
Il parlare sereno e affettuoso.
spaventato eppur felice,
le tue mani piccole nelle mie, tremule.
Il parlare sereno e affettuoso.
Quanto
ti ho amata, figlia mia.
Marialetizia Nigro
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